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Edizione 2015 - Premio Letterario Viareggio Rèpaci

Edizione 2015

Vincitori edizione

Narrativa
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Il tempo migliore della nostra vita
Antonio Scurati

Motivazioni della giuria

La struttura del romanzo di Antonio Scurati, scrittore di lungo corso e sperimentatore di linguaggi sempre diversi, corre binaria a descrivere vite di uomini illustri e non.

Da una parte l’intellettuale che si oppose al fascismo senza armi ma con la sola forza della ragione, Leone Ginsburg, dall’altra due uomini comuni, i nonni dello scrittore, Antonio e Peppino. Tre personaggi accomunati da un identico valore: l’antifascismo .

Un periodo storico cruciale e complesso con i protagonisti seguiti nelle dinamiche di contesti familiari e sociali diversi, geograficamente lontani eppure vicini, colti nello sbigottimento di dover subire la Storia, descritti nella lotta contro la barbarie e spesso nell’isolamento che vissero. Leone Ginsburg un eroe della Resistenza civile, l’uomo e lo studioso che si rifiutò di prestare giuramento al Duce, fra i pochi italiani ad opporsi in un clima di conformismo imperante. Tre personaggi e con loro tante vite di familiari e amici, due storie che appartengono alla nostra Storia comune, e per questo vere.

Poesia
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Jucci
Franco Buffoni

Motivazioni della giuria

Canzoniere di un “fedele d’amore”, dove ricompare la figura della donna ispiratrice, che questa volta intreccia la sua voce a quella del cantore che con lei diviene poeta, come attesta una nota del libro. Ma un canzoniere dei giorni nostri, dubbi e incerti, dove si risale la corrente di una storia che inizia quando lui ha poco più di vent’anni e che prosegue per un decennio, quando lei viene portata via da un male inesorabile. Una storia rivissuta a ritroso, che aspira alla trasparenza della sua origine come la corrente del fiume la quale in ogni istante del suo scorrere conserva memoria della sorgente. Una storia che è anche travagliata ricerca di identità e che, con accenti di sgomento indignazione pietà, a tanti anni di distanza ritrova l’ala sicura della pura poesia che su se stessa si alza come l’aquila, dice un memorabile verso, «sul fianco soleggiato della nuvola».

Saggistica
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Campo dei Fiori
Massimo Bucciantini

Motivazioni della giuria

Massimo Bucciantini, col libro Campo dei Fiori. Storia di un monumento maledetto Einaudi, ricostruisce l'intreccio di vicende storiche, politiche, private, culturali e artistiche che si strinse attorno al progetto di erigere un monumento a Giordano Bruno in quel Campo dei Fiori che, quasi nell'epicentro del cattolicesimo, aveva visto tre secoli prima bruciare il rogo del grande filosofo ed eretico. In queste pagine dense di documenti e di racconti e riscontri di notevole presa emotiva, B. fa vedere come quel progetto e la sua a lungo rinviata realizzazione non solo si svilupparono nel tempo facendo risaltare pregi e vizi delle due anime laica e clericale del paese, ma più in profondo vennero ad articolarsi in un simbolico confronto fra la libertà di pensiero e i poteri dogmatici e teocratici di fine secolo. Sullo sfondo di un'autentica battaglia politico-ideologica, gli animati capitoli del libro hanno il pregio di portare in campo tutti i protagonisti di quella vicenda, anche quelli sinora sconosciuti alle cronache: a partire dagli universitari napoletani e romani tra i quali scaturì l'idea, per passare al rivoluzionario francese Armand Lévy e all'insegnamento hegeliano di Bertrando Spaventa, il valore della ragione nella lotta politica esaltato da Francesco de Sanctis e i modelli ancora vicini dei martiri del Risorgimento; sino a Mazzini e Garibaldi, i giornali liberali e quelli cattolici, il ruolo della massoneria e di Francesco Crispi. Ne viene anche il ritratto spesso cupo di una nazione ancora indecisa, squilibrata perlopiù nella ricerca del consenso delle forze moderate ma anche del rinnovamento di una cultura bloccata da opposte arretratezze, seppur già pronta a fare il passo verso una religione progressiva di pensiero laico. B. dà voce dunque alle decine e decine di personaggi presi nel giro di un evento che si vede qui trasformato in uno spettacolare susseguirsi di colpi di scena. Ed è grazie a questo racconto di un monumento eretto “per orgia satanica nel campo maledetto” così la stampa cattolica dell'epoca che siamo in grado di apprezzare come la nostra storia recente sia stata capace, appunto, di muovere la storia, con Giordano Bruno non più soltanto vittima di un'intolleranza ma simbolo del diritto dell'uomo a credere in ciò che pensa.