Edizione 2010

Vincitori

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Vincenzo Gallo (Vincino)

Motivazioni della Giuria

Vincino nasce a Palermo nel 1946.
Nel 1972 si laurea in Architettura e per l'esame di ammissione all'Albo professionale redige un progetto di Centro Sociale per ventimila persone, ricalcato sulla pianta del carcere dell’Ucciardone di Palermo. Esordisce nel 1972 sul quotidiano «L’Ora» di Palermo.
Nel 1976 la produzione di Vincino sullo scandalo Lockheed è raccolta dall’editore Savelli nel primo libro Il naso del presidente. Dal 1978, crea e dirige molte testate satiriche, fra cui:
«L’avventurista». Nel gennaio 1978 fa il suo esordio in edicola come inserto satirico domenicale di «Lotta Continua», sotto la direzione di Vincino, già matita calda del quotidiano.
«Il Male». La più irriverente rivista di satira del dopoguerra nasce nel febbraio 1978 sulle ceneri del «Quaderno del Sale», rivista di umorismo di cui Pino Zac, collaboratore del settimanale satirico francese «Le Canard enchaîné», aveva preso le redini. Dopo soli tre numeri Zac lascia la direzione della testata a Vincino, alla guida di un affiatato collettivo di disegnatori e scrittori, ricco di caratteri, culture e provenienze diverse, ma con una comune matrice di sinistra extraparlamentare.

«Il Clandestino». Sottotitolato mensile fatto in casa, senza redazione, senza stipendi, senza capiservizi e note spese, è pubblicato come inserto dell’«Espresso» nel giugno del 1983. L’ideazione e direzione è di Sergio Saviane e Vincino, che realizzano senza alcun compenso questo numero zero come prova generale di un futuro mensile. Nonostante l’interesse suscitato, la direzione dell’«Espresso» non darà seguito al progetto.
«Ottovolante». Splendido tentativo di satira quotidiana pubblicato per dieci giorni, tra luglio e agosto del 1983, per accompagnare il Festival della Satira tenutosi al Luneur, luna park permanente capitolino, nell’ambito degli eventi dell’Estate Romana.
«Radicalchic». Numero unico della primavera del 1984, diretto da Vincino, che raccoglie attorno a sé molti degli autori provenienti dall’esperienza de «Il Male», Perini, Giuliano, Cagni, Scòzzari, Sferra, Jacopo Fo, Pasquini.
«Zut». Esce nell’aprile del 1987. Lo strillo in copertina, "Il ritorno del Male!", ne fa una prosecuzione ideale della gloriosa rivista di cui conserva intatto lo spirito giocoso e goliardico.
«Il Male». Rinasce nel 1994. La stampa nazionale ha creato una certa attesa e alla sua uscita il nuovo «Male» ha un buon successo di vendita. Al numero zero segue uno speciale con la riscrittura illustrata della Costituzione Italiana, ma la rivista mensile annunciata per dopo l’estate non vedrà mai la luce.
«Il Clandestino». Nel dicembre 1994 torna in edicola la testata de «Il Clandestino». Stavolta è un mensile, che nulla ha a che vedere con il numero unico uscito dieci anni prima con l’«Espresso». Il giornale privilegia soprattutto il disegno, non mancano i testi ma è la satira per immagini che la fa da padrone, in contrapposizione a quanto fa Cuore sotto la direzione Sabelli Fioretti.
«XL». Rivista costituita da un unico foglio di grande formato, da qui il nome, uscito nella primavera del 1999. È diretto da Vincino insieme a Vauro, con direttore responsabile Sergio Saviane.
Ha disegnato vignette per l’inserto satirico «Emme» dell’«Unità». Attualmente, disegna per «Il Corriere della Sera» e «Il Foglio».
Le sue vignette e fumetti sono stati raccolti in numerose antologie tra cui L’importante è non vincere (Feltrinelli, 1977), Montecitorio (Il Male, 1981), Satira (Primo Carnera, 1985), Cronache da Palazzo (Feltrinelli, 1992), Il Male. 1978-1982. I cinque anni che cambiarono la satira (Rizzoli, 2007) e Poteri morti. Da mani pulite a oggi. Cartoline da un Paese immobile (Rizzoli, 2008), Satyricon. La satira politica in Italia a cura di Ranieri Polese (Almanacco, Guanda 2009).

Motivazione della Giuria
In armonia con la finalità «d’incentivare la divulgazione e l’illustrazione con elementi di novità, di aspetti poco conosciuti della cultura italiana» la Giuria unanime ha scelto quest’anno una sequenza di satira grafica disegnata da Vincino (vezzeggiativo familiare e nome di battaglia di Vincenzo Gallo), selezionata in una recente crestomazia di satira politica, considerata specchio della fluentissima vena artistica di uno dei protagonisti più fecondi del genere satirico italiano; un giornalismo quotidiano in pillole che assume la satira come interpretazione critica dell’informazione. Ogni vignetta, frammento d’un discorso più che trentennale affidato a testate satiriche, ormai storiche, e ai più autorevoli quotidiani a partire dai tempi della contestazione giovanile, dà anima, luce e fulminante commento alla cronaca italiana con appuntito linguaggio grafico e verbale adeguato ai giochi dello spirito e della fantasia secondo un modulo iconografico particolarissimo e di grande impatto nel quadro della natura, quasi sempre obliqua, della comunicazione.

Per la Giuria
Il presidente
Rosanna Bettarini

Viareggio, 26 giugno 2010